Donne ai vertici dello sport? Forse è arrivato il momento o quantomeno una svolta. Antonella Bellutti si candida ufficialmente alla presidenza del Comitato olimpico nazionale italiano.
E’ la prima donna nella storia a candidarsi al vertice del Coni. L’ennesima sfida incredibile per una donna che nella sua vita ha sempre stupito tutti a suon di record e di imprese. Una vita all’insegna del suo amore sconfinato per lo sport e che racchiude le infinite peculiarità di chi è nata per rompere gli schemi e stupire.
Una notizia che arriva poche ore dopo un’altra tappa storica per la governance e lo sport femminile italiano: la nomina di Sara Gama come prima vicepresidente donna dell’AIC.
Una campionessa olimpica alla guida del Coni? Antonella Bellutti ci prova e si candida per guidare lo sport italiano. Al momento si va verso una sfida Malagò-Bellutti. Non sono però da escludere ulteriori candidature per le elezioni che si svolgeranno in primavera nel 2021.
Nel panorama sportivo femminile italiano la notizia è stata accolta con grande entusiasmo. A fare gli auguri alla candidata, tra le altre, l’olimpionica della canoa azzurra Josefa Idem, e la campionessa paralimpica Martina Caironi.
Antonella Bellutti: una candidatura per una rivoluzione culturale
La Bellutti non ha ancora parlato in maniera dettagliata di programmi elettorali verso il voto del 2021. Ma la sua visione è molto chiara. Non vuole portare in dote al Coni solamente la sua esperienza sportiva, ma anche un bagaglio personale che punta dritto ad una vera e propria rivoluzione culturale. Una candidatura che vuole rispecchiare una vita impegnata e sempre in prima linea nella lotta a pregiudizi e discriminazioni. Antonella affronta questa nuova avventura da donna e atleta coraggiosa. Attivista sui temi delle pari opportunità nello sport, per i diritti della comunità LGBT, per i benefici e gli effetti sugli umani e sul pianeta della scelta veg (in termini di alimentazione e filosofia di vita).
Antonella Bellutti: “Voglio liberare il CONI da burocrazia e strumentalizzazioni”
Ecco le prime parole di Antonella Bellutti dopo la notizia della sua candidatura : “Avevo deciso di allontanarmi dal mondo dello sport per capire cosa mi restava della varie esperienze fatte. Grazie alla stabilità che ho ritrovato, ho maturato la consapevolezza di dovermi impegnare in prima persona affinché la possibilità di un cambiamento non fosse ancora delegata solo ad altri. Non potevo rimanere arroccata nella mia comfort zone ad aspettare, ma dovevo attivarmi in prima persona. L’obiettivo è liberare il Comitato dalle logiche di burocrazia, di strumentalizzazione che ho conosciuto e a volte subito. Non è facile decidere di mettersi in gioco e scegliere di esporsi a critiche e difficoltà ma, per la persona che sono, sarebbe più difficile non farlo. Una decisione non maturata negli ultimi tempi ma già qualche anno fa e necessaria, un modo attraverso cui sento di esprimere la mia gratitudine allo sport”.
“Siamo una nicchia piccolissima– conclude Bellutti– ma il valore di questa esperienza resterà come eredità, se dimostriamo che io sono la testa d’ariete di un movimento che mi spinge e di cui la dirigenza del futuro dovrà tenere conto”.
Bellutti-Malagò: un confronto ricco, leale e costruttivo
Bellutti ha anche sottolineato di aver sentito il presidente del Coni, Giovanni Malagò con cui condivide l’amore sconfinato per lo sport e con il quale è pronta a costruire un confronto ricco, leale e costruttivo.
Quanto all’attualità che vive oggi la politica sportiva, alle prese con la Riforma voluta dal Governo e con i “contrasti” tra Coni, Sport e Salute e Ministero, la sua idea è chiara.
“Hanno impoverito il dialogo riducendolo a uno scontro di potere che rischia di compromettere il lavoro centenario che ci ha portato a essere un’eccellenza in tutto il mondo. La storia del Coni è un riferimento cui tutti devono guardare, c‘è bisogno sicuramente di un rinnovamento ma costruito intorno a dei punti fermi. Va tutelato con un ministero dotato di portafoglio, con fondi strutturali e sostegno al territorio“.
Antonella Belluti: l’atleta più polivalente della storia sportiva italiana
Chi è Antonella Bellutti? E’ semplicemente l’atleta più polivalente della storia sportiva italiana. Fantastica ed irripetibile, l’unica ad aver vinto due Ori in due edizioni consecutive dei Giochi Olimpici e in due discipline diverse. Unica atleta italiana che abbia fatto parte delle Nazionali di tre Federazioni Sportive diverse.
Il primo amore è per l’atletica dove colleziona 14 record nazionali e 7 titoli nazionali giovanili. Nel 1985 sigla la miglior prestazione stagionale europea juniores nei 100 mt ad ostacoli, record nazionale durato per 15 anni. Ancora oggi, dopo 31 anni, detiene il record nazionale juniores nella disciplina indoor dei 60mt ad ostacoli.
Poi la svolta della carriera proprio nel momento più difficile: un infortunio la costringe ad abbandonare l’attività e durante la riabilitazione pedalando si innamora della bicicletta. E sarà proprio la bici a darle le soddisfazioni più grandi e la ribalta come una delle sportive italiane più forti di sempre. Si laurea due volte campionessa olimpica di ciclismo, nell’inseguimento ad Atlanta 1996 e nella corsa a punti a Sidney nel 2000.
Al termine della sua formidabile carriera ciclistica, si lancia in una nuova incredibile sfida: il bob a due. Insieme a Gerda Weissensteiner si qualifica per i Giochi Olimpici di Salt Lake City 2002 e ottiene uno storico settimo posto.
Lasciato l’agonismo si dedica alla grande passione per l’avventura, la natura e la montagna in particolare praticando prevalentemente lo sci alpinismo. Una donna incredibile: laureata in scienze motorie, preparatrice atletica, insegante di educazione fisica, docente, consulente, coach. In passato membro di giunta nazionale Coni, della commissione ministeriale antidoping e responsabile del settore volontari per l’Universiade 2013. E’ anche una scrittrice e una chef di cucina vegana.
Attualmente è imprenditrice nel settore del turismo attivo e sostenibile. Oggi Antonella gestisce con la compagna Viviana un bed & breakfast ad Andogno, “Itinerande”, dove propone montagnaterapia e cucina vegana.