Intervista a Serena Ortolani

Serena Ortolani con la maglia della nazionale

Serena Ortolani una giocatrice di volley dal palmares importantissimo. Con la nazionale maggiore ha vinto gli Europei 2007 e 2009, la Coppa del Mondo 2007 e l’argento ai Mondiali di Giappone 2018. Con i club nei quali ha militato, ha portato a casa quattro Scudetti, due coppe Italia e tre Champions League, solo per limitarsi alle vittorie più importanti. Nella Champions del 2009 le è stato anche riconosciuto il titolo di miglior giocatrice della manifestazione. Oggi gioca in serie A2 nell’Omag San Giovanni in Marignano e vive a Misano Adriatico. “In una casa della quale io e Davide ci siamo innamorati qualche anno fa. – dice Serena – Oggi è finalmente a posto e ci possiamo vivere”. Davide, per inciso, è Davide Mazzanti, il CT della nazionale femminile che poche settimane fa ha vinto l’oro europeo.

Ma perché la Serena bambina entra in palestra? E la donna adulta, mamma di Gaia, cosa si aspetta ancora dal volley? “Abitavo a Reda, in provincia di Ravenna, un piccolo paesino e lì c’era solo la pallavolo. Io non avevo voglia di giocare ma mio babbo ha insistito. E poi le amichette facevano quello. Io ero timidissima, mi nascondevo. La pallavolo mi è servita anche a questo: rendermi una donna molto aperta. La passione è nata vedendo che la cosa mi veniva bene. Già allora ero una persona che se fa una cosa, o la fa bene o non la fa. Dedicandomi al 100% era impossibile non crescere. Cosa mi aspetto oggi? Mah… pensavo di fermarmi per un anno. Poi la Omag mi ha chiamato e non ho voluto di dire di no. Siamo una bella squadra, giovane ma con la giusta mentalità e questo può funzionare. Dobbiamo crescere ancora tanto ma siamo sulla strada giusta. Ecco… direi che mi aspetto di mettere la mia esperienza al servizio delle più giovani per aiutarle a crescere più in fretta”.

Serena Ortolani quest’anno giocherà con la maglia della Consolini Volley

Fuori dallo sport, un obiettivo è allargare la famiglia: “Mi piacerebbe. Magari dopo un altro figlio mi torna ancora più voglia di giocare”. Serena ha anche molte altre passioni che le faranno compagnia quando smetterà col volley: “Ho frequentato diverse scuole d’arte: decorazione pittorica a Bergamo; Mosaico a Ravenna e Ceramica a Faenza. Le riprenderei da zero anche adesso, per quanto mi è piaciuto frequentarle. E poi ho una grande passione per la natura o, chissà, potrei fare il mental coach”.

Se le si domanda quale sia il suo ricordo sportivo più bello, risponde “Le amicizie, che non sono ricordi ma cose che restano. Le vittorie sportive sono ricordi, ma i rapporti personali sono vita. E, fuori dallo sport, le vittorie più belle sono Gaia e la famiglia con Davide”.

Si conciliano sport professionistico e famiglia? “Ci sono sacrifici da fare, il tempo per sé è poco. Ma ci si organizza e si fa”. Serena è una donna dolce e decisa allo stesso tempo, certamente risolta e… serena. Ha una mentalità molto pratica, da vera romagnola. Quando le dico che mi ricorda le mitiche “azdore” di un tempo, le vere “cape” delle famiglie romagnole, mi risponde: “Ma sai che tiro la spoglia e faccio i tagliolini e le tagliatelle?”. Mi sa che ho indovinato.

Flavio Semprini