La crescita del calcio femminile in Italia

La crescita del calcio femminile in Italia

“Dai campi in cui mancavano le linee delle aree di gioco, a San Siro”. Si potrebbe riassumere con questa frase la crescita del calcio femminile in Italia.

Solamente qualche anno fa, infatti, poteva capitare di arrivare sul campo di gara designato per ospitare una finale di Coppa Italia e non trovare le linee di delimitazione delle aree di gioco tracciate sul campo.  Si doveva così attendere il custode affinché tracciasse le linee per poter giocare la partita.

Fino a qualche tempo fa era impensabile che una partita di calcio femminile potesse disputarsi a San Siro, eppure ciò è avvenuto. Il 5 ottobre 2020, Milan e Juventus Women si sono sfidate sul prato di San Siro nell’incontro valevole per la 4^ giornata della serie A femminile.

Come è cambiato il calcio femminile

I tempi in cui si giocava in campi improvvisati sono finiti grazie ad un cambiamento radicale nel calcio femminile, che lo ha portato ad un’ascesa inesorabile negli ultimi anni. Tanti i motivi del cambiamento, ma due fondamentali: l’entrata dei club professionistici maschili e i risultati delle ragazze della Nazionale all’ultimo Mondiale.

Tra le altre cose che sono mutate nel tempo si può notare anche il livello di gioco: si è alzato molto, ci sono tante squadre forti e non ci sono più risultati scontati. La serie A è diventata un campionato competitivo al quale si iniziano ad affacciare anche campionesse straniere. Inoltre, il riconoscimento del professionismo (previsto per il 2022) alle calciatrici contribuirà sicuramente alla crescita di tutto il movimento. Bisogna segnalare che la FIGC è stata la prima ed unica federazione ad accogliere il professionismo nel settore femminile.

Le ragazze del pallone non solo hanno ottenuto risultati di rilievo sul campo, ma hanno soprattutto raggiunto il cuore delle persone unendo una nazione intera. L’Italia è solo all’inizio di questo grande cambiamento.

Il boom del calcio femminile è cosa ormai innegabile, da un punto di vista sia sportivo che sociale. Il calcio femminile ha avuto bisogno delle sue eroine per affermarsi: dalle pioniere degli anni ’70, passando dalla cosiddetta “stagione di mezzo”, formata da campionesse come Carolina Morace e Patrizia Panico, siamo arrivati alla generazione di “Sara Gama e le sue sorelle” che a suon di successi hanno conquistato il grande pubblico.

Patrizia Panico, prima donna nella storia ad allenare una Nazionale maschile in Itala (under 15)

La crescita del calcio femminile raccontata nella docu-serie “Uniche”

L’inarrestabile ascesa del calcio femminile è stata raccontata anche dalla docu-serie di 6 puntate “Uniche”. Prodotta da TIMVISION e Freeda (progetto editoriale interamente social, dedicato alle donne) con la collaborazione della Divisione Calcio Femminile della FIGC, “Uniche” racconta la vita quotidiana e le emozioni delle calciatrici della Serie A TIMVISION. Tante storie individuali di affermazione personale, di leadership, di rivincita e aspirazione che, come nelle migliori squadre, si intrecciano tra loro per descrivere la grande storia del calcio femminile.
Per guardare le puntate della docu-serie “Uniche” CLICCA QUI.

I numeri della crescita del calcio femminile in Italia

Nell’ultimo Bilancio Integrato pubblicato dalla FIGC risaltano importanti dati circa la crescita del calcio femminile in Italia.

I numeri del «boom» del calcio femminile dopo i Mondiali di Francia 2019

La principale competizione per aumento di interesse tra il 2016 e il 2019 è stata proprio la serie A femminile, dove si è passati dal 14% al 30% dell’interesse tra gli appassionati di calcio e dall’11% al 22% tra la popolazione italiana over 18.      

Fonte: Bilancio integrato Figc, 2019

I successi delle “Ragazze Mondiali” alla Fifa women’s world cup 2019 in Francia ha segnato il vero e proprio «boom» del calcio femminile. L’Italia, che mancava alla rassegna iridata da 20 anni, concluse l’edizione del 2019 ai quarti di finale.

Il Mondiale francese è stato seguito in totale da 24,41 milioni di telespettatori in Italia, con una media di 4,88 milioni a partita. Tutte le 5 gare giocate hanno migliorato il precedente record di 558.625 telespettatori, registrato durante Italia – Svezia ai campionati europei del 2017. La partita in cui si è rilevato il più alto audience è stata Italia – Brasile, con ben 7,32 milioni di telespettatori. La partita con il Brasile è stata, inoltre, la prima partita nella storia della nazionale femminile ad essere trasmessa su Rai 1.

21 milioni di persone hanno seguito la Nazionale, dato che si avvicina alla serie A maschile (30,2 milioni).

Dopo il mondiale, il 34,1% degli italiani ha dichiarato di essere interessato al calcio femminile (il 45,3% tra gli italiani che seguono il calcio). La campagna di comunicazione lanciata dalla Figc per accompagnare l’evento, ovvero “#ragazzemondiali”, è stato un trend topic che ha raggiunto oltre 150.000 menzioni, più dell’hashtag dedicato alla nazionale vincitrice. I cento video caricati dalla Figc su Youtube hanno raggiunto un totale di oltre 3 milioni di visualizzazioni, dato pari a circa tre volte la somma delle visualizzazioni di tutti i 220 video sulla nazionale femminile pubblicati tra il 2013 e il 2018.

I numeri della crescita del calcio femminile sui social

I successi mondiali della Nazionale femminile ha generato un vero effetto social. 192.982 sono stati i nuovi followers registrati sui profili social media della Figc, così ripartiti:

Instagram 104.082

Facebook 70.000

Twitter 18.900

A questi numeri si aggiungono gli oltre 820.300 nuovi follower sugli account delle Azzurre convocate per il Mondiale (+158%).

Le donne rappresentano il 48,3% della Fan Base della Nazionale femminile, rispetto al 20% della Nazionale maschile.

I dati sulle tesserate

Importanti sono anche gli investimenti fatti nel calcio femminile italiano dai club professionistici maschili. Le norme programmatiche sullo sviluppo del calcio femminile giovanile nei club professionistici maschili hanno portato nel 2018-2019 le società di Serie A, Serie B e Serie C a tesserare un totale di 5.118 calciatrici (di cui il 57% di età inferiore ai 12 anni).

Il primo dato che risalta circa la crescita del calcio femminile in Italia è l’aumento del numero di calciatrici tesserate: si è passati dalle 22564 della stagione 2014/2015 alle 27644 della stagione 2018/2019, facendo registrare una variazione percentuale positiva pari al 22,6%.

Altro dato importante da sottolineare è l’aumento delle under 12 tesserate in club professionistici maschili: si è passati dallo 0 (stagione 2014/2015) alle 2907 della stagione 2018/19. Le piccole atlete sono state sempre le più svantaggiate. Generalmente le squadre di calcio non possedevano un settore femminile, soprattutto nelle “basse” categorie giovanili. Per questo motivo, se tutto andava bene, le calciatrici U.12 venivano aggregate ai pari età maschi.

Anche dal punto di vista delle figure tecniche i numeri sono nettamente cresciuti: si è passati dalle 127 allenatrici tesserate (stagione 2014/2015) alle 304 (stagione 2018/2019).

Dato molto curioso, è degno di evidenza, è il confronto trend calciatori e calciatrici tesserati per la FIGC. Mentre i colleghi uomini hanno registrato una stagnazione tra il numero dei tesserati, le ragazze hanno avuto un importante trend di crescita, facendo registrare anche picchi del +8,3% (stagione 2017/18).

Fonte: Bilancio integrato Figc, 2019

Per quanto riguarda invece il confronto sulle calciatrici tesserate su base regionale, spiccano i numeri della regione Lombardia che detiene il maggior numero di tesserate, oltre al primo posto per crescita nel periodo 2014 – 2019. Al secondo posto per crescita, sempre nel medesimo periodo su riportato, si colloca la Toscana, mentre il Lazio è secondo per numero totale di calciatrici tesserate. Anche il Veneto registra un alto numero di calciatrici tesserate, ma con una decrescita (leggera) nel periodo 2014 – 2019.

Fonte: Bilancio integrato Figc, 2019

 Tra le province invece risaltano Roma, Milano e Torino, rispettivamente con 2036, 1205 e 1200 tesserate complessive.

Dati che fanno ben sperare per il futuro sono quelli inerenti il confronto richieste di nuovi tesseramenti nel calcio femminile giovanile dove nell’ultimo decennio si è registrato un più 100,8%, passando dalle 3410 richieste della stagione 2009/2010 alle 6848 della stagione 2019/2020.

Fonte: Bilancio integrato Figc, 2019

Il piano di sviluppo della crescita del calcio femminile

La crescita del calcio femminile in Italia non termina qui. La Federazione Italiana Giuoco calcio ha predisposto un piano strategico per un continuo sviluppo del calcio femminile. La crescita del movimento è sotto gli occhi di tutti: negli ultimi dodici anni le tesserate sono aumentate del 65%, passando da quasi 19.000 nel 2008-2009 ad oltre 31.400 nel 2019-20. Uno sviluppo che è stato aiutato anche dall’assunzione da parte della FIGC della titolarità dell’organizzazione delle competizioni di vertice (Serie A, Serie B, Primavera, Coppa Italia e Supercoppa) a partire dalla stagione 2018-2019. Da allora, c’è stato un ulteriore balzo in avanti: la copertura televisiva – calcolando sia le partite che le trasmissioni di approfondimento – è aumentata dell’81%, mentre le pagine social della Divisione Calcio Femminile hanno fatto registrare una crescita record del 1000%.

Il piano di sviluppo della FIGC sul calcio femminile

Sulla base di questi ottimi dati la Figc ha predisposto il piano di sviluppo.
Nel prossimo quadriennio l’intenzione è di:

  • aumentare del 50% il numero delle giovani calciatrici tesserate;
  • raggiungere successi internazionali con le sette squadre nazionali;
  • migliorare la competitività e lo spettacolo delle competizioni;
  • accrescere la fan base;
  • introdurre a partire dalla stagione sportiva 2022/23 il professionismo nella Serie A, garantendo al tempo stesso la sostenibilità del campionato.

Per raggiungere questi traguardi la FIGC ha individuato cinque principali aree di intervento.

La prima è rappresentata dalla visibilità, con la Federazione intenzionata a realizzare iniziative di marketing distribuite lungo tutto l’arco dell’anno per migliorare l’immagine e l’appeal del calcio femminile. C’è poi la questione legata alla partecipazione e alla necessità di rendere il gioco sempre più accessibile, rimuovendo le barriere sociali e garantendo alle più giovani di poter vivere la loro passione in un ambiente sano e protetto. Andrà migliorato il livello di tutte le competizioni e, per quanto riguarda le squadre nazionali, garantito un sistema di eccellenza per lo sviluppo della performance e del talento che ponga al centro del progetto la figura della calciatrice. Per valorizzare pienamente il prodotto, la volontà è anche quella di creare una famiglia di sponsor dedicata al calcio femminile, incrementando i ricavi attraverso il giusto equilibrio tra partner, broadcaster e media.

Questi “goal” dovranno essere realizzati con il coinvolgimento di tutte le aree della Federazione e di tutti gli attori del sistema calcistico, supportando allenatori, arbitri, insegnanti, genitori e famiglie, sostenendo ogni bambina nella scelta di giocare a calcio e impegnandosi per offrire alle calciatrici e agli appassionati un’esperienza emozionante e indimenticabile.

Fonti:

tesi laurea Francesco di Leo

https://www.timvision.it/series/

https://www.lfootball.it/2020/

https://www.timvision.it/series/

https://www.instagram.com/freeda/?hl=it

Bilancio integrato Figc, 2019