Maternità: un fondo a tutela delle atlete mamme.

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Il fondo maternità aiuta le atlete mamme ad affrontare serenamente la gravidanza, senza la paura di perdere il posto di “lavoro”. Un piccolo passo che mette una “pezza” a quella legge 91 del 1981 (LEGGI QUI) che non riconosce il professionismo alle atlete e le relega allo status unico di dilettanti, con annessa negazione di pari dignità e diritti alle donne dello sport italiano rispetto ai colleghi maschi. La legge andrà modificata per renderla più idonea alla realtà attuale, ma intanto ecco almeno un sostegno per le atlete che potranno “immergersi” in quel loro periodo di gravidanza, con qualche sicurezza in più. Anche perché, la maternità è un diritto universale!

Cos’è il fondo maternità?

La firma sul decreto “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo”, che tra le sue finalità ha l’istituzione del Fondo Maternità per le atlete, è stata posta dall’allora ministro dell’economia Padoan nel marzo del 2008.

Il decreto fissa due principi importanti: garantire alle atlete il diritto di proseguire il percorso sportivo interrotto durante la maternità; dare una continuità retributiva anche durante il periodo di congedo. Infatti, il contributo prevede mille euro al mese fino ad un massimo di dieci mesi.

Requisiti soggettivi per l’assegnazione del contributo di maternità.

Il contributo di maternità spetta a tutte le atlete che al momento della richiesta soddisfano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • attuale svolgimento in forma esclusiva o prevalente di un’attività sportiva agonistica riconosciuta dal Coni;
  •  assenza di redditi derivanti da altra attività per importi superiori a 15.000,00 euro lordi annui;
  • non appartenenza a gruppi sportivi militari o ad altri gruppi che garantiscono una forma di tutela previdenziale in caso di maternità;
  •  mancato svolgimento di un’attività lavorativa che garantisca una forma di tutela previdenziale in caso di maternità;
  • possesso della cittadinanza italiana o di altro paese membro dell’Unione Europea oppure, per le atlete cittadine di un paese terzo, possesso di permesso di soggiorno in corso di validità e con scadenza di almeno sei mesi successiva a quella della richiesta.          

In aggiunta ai requisiti sopra menzionati, le atlete devono trovarsi al momento della richiesta, alternativamente, in una delle seguenti ulteriori situazioni:

  • aver partecipato negli ultimi cinque anni a una olimpiade o a un campionato o coppa del mondo oppure a un campionato o coppa europei riconosciuti dalla federazione di appartenenza;
  •  aver fatto parte almeno una volta negli ultimi cinque anni di una selezione nazionale della federazione di appartenenza in occasione di gare ufficiali;
  • partecipato per almeno due stagioni sportive compresa quella in corso, a un campionato nazionale federale

Tempi di presentazione delle richieste.

Le richieste di erogazione del contributo di maternità possono essere presentate, a condizione che l’atleta abbia interrotto la propria attività agonistica, a partire dalla fine del primo mese di gravidanza e non oltre la fine dell’ottavo.

Decadenza dal diritto alla percezione del contributo maternità.

Il diritto alla percezione del contributo decade in ogni caso nel momento in cui l’atleta riprende l’attività agonistica.

In caso di interruzione della gravidanza il diritto alla percezione del contributo permane fino alla ripresa dell’attività agonistica e comunque per non più di tre mesi.

Modalità di invio delle richieste

La domanda va inviata per posta elettronica certificata all’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio , che gestisce l’iniziativa. Indirizzo mail Ufficio per lo sport della Presidenza del Consiglio: ufficiosport@pec.governo.it

Capienza delle risorse per il sostegno alla maternità delle atlete.

Le richieste sono soddisfatte secondo l’ordine temporale di ricevimento e fino a esaurimento risorse. Il fondo ha una risorsa stanziata pari ad un milione di euro per ciascun anno.

Adesso il traguardo più ambizioso resta la revisione della legge 91. I recenti eventi, con l’apertura del ministro dello sport  Spadafora e della FIGC per il riconoscimento del professionismo alle calciatrici dalla stagione 2022-2023, fanno ben sperare.

Lo spot promozionale del fondo maternità con protagonista la campionessa della Nazionale di pallavolo Eleonora Lo Bianco.