Marta Bassino sta vivendo la stagione della consacrazione definitiva e lo sci italiano ha la sua nuova stella.
“Il cerbiatto di Borgo San Dalmazzo”, dopo alcune annate di alti e bassi, sembra aver trovato la dimensione che molti addetti ai lavori le avevano pronosticato. A venticinque anni ancora da compiere, il futuro è tutto dalla sua parte e le potenzialità da fuoriclasse possono consentirle di sognare in grande. Visti i miglioramenti in velocità e la sua polivalenza, la Coppa del Mondo generale non sembra più un miraggio oltre ovviamente a quelle di specialità.
Dopo la due giorni a Kranjska Gora si può tranquillamente dire che al momento l’Italia ha la gigantista più forte del mondo. Un doppio successo che ha aperto alla piemontese le porte della coppa di specialità e l’ha proiettata sul podio della generale. La Bassino con una fantastica doppietta in Slalom Gigante sulla ghiacciatissima “Podkoren” ha raggiunto 5 successi in Coppa del Mondo, ed è già settima fra le azzurre con più vittorie dopo Compagnoni, Kostner, Brignone, Goggia, Putzer e Karbon. Inoltre vanta 16 podi complessivi in tutte le specialità tranne lo slalom speciale (1 in discesa libera, 2 in supergigante, 10 in slalom gigante, 2 in combinata, 1 in gigante parallelo).
In questa incredibile prima parte di stagione la piemontese, classe 1996, ha conquistato quattro giganti su cinque disputati (uscendo a Courchevel a poche porte dall’arrivo quando il primo posto sembrava cosa fatta). Dopo Compagnoni e Karbon è la terza azzurra della storia a vincere 4 gare nella stessa specialità nello stesso anno.
Un concentrato di classe, talento, grazia e leggerezza che ha annichilito le avversarie. Una capacità innata di gestire le curve larghe, essenziale nei movimenti, leggera, sembra non fare fatica e danzare sulla neve.
Chi è Marta Bassino? Una sciatrice che odia il freddo ed è cresciuta nel paese delle lumache
Sapete quale è il colmo per una sciatrice velocissima dal talento sconfinato? Odiare il freddo ed essere cresciuta nel paese delle lumache. Sembra incredibile ma è proprio così, Marta non ha un bel rapporto con il freddo al quale preferisce decisamente il mare ed il caldo ed è cresciuta nella sua Borgo San Dalmazzo, famosissima per la cucina delle lumache (appuntamento imperdibile per gli appassionati la rinomata Fiera Fredda, il 5 dicembre).
Nata a Cuneo il 27 febbraio 1996, Marta Bassino e la sua famiglia hanno la montagna, la neve e gli sport invernali nel sangue. Grazie al padre Maurizio e al fratello Matteo, entrambi maestri e allenatori di sci ha iniziato ad indossare la tuta a soli due anni. Fino a 14 anni l’azzurra è stata seguita dal papà prima di fare il salto di qualità e dare il via alla sua carriera da professionista. In un mondo dove spesso i genitori-allenatori caricano di troppe responsabilità le figlie-atlete, bisogna apprezzare come in casa Bassino lo sci e lo sport in generale sia stato sempre visto come innanzitutto divertimento. La famiglia, soprattutto nei primi anni, ha voluto allontanare qualsiasi pressione o ansia agonistica.
Prima di scegliere definitivamente lo sci la cuneese ha praticato atletica leggera, tennis, tuffi e soprattutto la ginnastica artistica sino alla terza media. Proprio quest’ultima disciplina è stata decisiva nel conferirle un eccellente equilibrio ed un’armonica padronanza del proprio fisico. Tutte qualità che la Bassino con una inconfondibile eleganza e leggerezza ha portato sulla neve dove sembra danzare tra le porte.
Fuori dalle piste da sci la Bassino è una instancabile lettrice di romanzi e grandi classici della letteratura, ama le escursioni e la vita all’aria aperta. Cresciuta a contatto con la natura, Marta ha una vera predilezione per gli animali. Figurarsi che in casa ci sono cinque cani, pecore e persino un cavallo. Negli ultimi anni è anche nata la passione per la corsa. Passione che unita a quella per i viaggi l’ha portata a correre a Ushuaya, nella Terra del Fuoco, sul lungomare da dove partono le crociere per l’Antartide e l’Isola dei Pinguini.
La farfalla cuneese e la sua ascesa nel “circo bianco”
L’anno della svolta per Marta Bassino è il 2014. La piemontese viene inserita ufficialmente nella squadra Nazionale B con ottime performance in Coppa Europa. Poi arriva il primo successo di caratura internazionale con il quale si presenta al mondo intero. Il 27 Febbraio 2014 (nel giorno del suo diciottesimo compleanno) si laurea campionessa del mondo juniores di gigante a Jasnà (Slovacchia), garantendosi l’esordio alle finali di Coppa del Mondo di Lenzerheide (dove ottiene il 19° posto in gigante).
Il salto di qualità arriva nella stagione 2014-2015 con il posto fisso nel massimo circuito. Marta conquista infatti numerosi piazzamenti top20 e top10 nelle tappe di Coppa del Mondo. Ottiene anche la prima convocazione ai mondiali assoluti, terminando al 22° posto assoluto nella classifica di slalom gigante.
La Bassino consolida la propria posizione nelle stagioni seguenti. E’ inserita nel neonato “gruppo Polivalenti”, finalizzato a favorire la crescita di sciatrici capaci di competere ad alto livello in più discipline. Arrivano i primi podi in Coppa del Mondo in slalom gigante e piazzamenti a punti con costanza anche in supergigante e combinata alpina, aggiudicandosi il premio di miglior giovane del massimo circuito FIS. Nel 2018 debutta ai Giochi olimpici di Pyeongchang, dove chiude al 5° posto il gigante, lottando fino all’ultimo per una medaglia.
Il resto è storia recente: nel biennio 2019-2020 il cerbiatto di Borgo San Dalmazzo esplode in tutto il suo splendore. Il 30 novembre 2019 nel gigante di Killington (USA) arriva la prima vittoria nel massimo circuito, che fa da preludio ad una stagione eccezionale. Marta va a podio in combinata, parallelo, superg e discesa libera. Con questi risultati diventa la prima sciatrice italiana della storia a poter vantare una “top-3” in Coppa del Mondo in cinque discipline diverse. Un record e un successo indiscutibili, che altro non sono se non la naturale conseguenza del percorso intrapreso.
Marta Bassino: la famiglia, i valori e la sua Borgo San Dalmazzo
Sulle qualità della “farfalla cuneese” ci sono sempre stati pochi dubbi: un talento cristallino, una tecnica raffinata, naturale e da predestinata e una determinazione che poche atlete hanno. Tutto ciò unito ad una grande serietà, umiltà e dedizione al lavoro.
Ma dietro ai successi di Marta Bassino e a questo momento magico, contraddistinto anche da una grande serenità mentale, c’è molto altro.
La famiglia, i valori ed una terra di lavoratori di un piccolo paese che sa coccolarla e farla sentire a casa ogni volta che torna nella sua Borgo San Dalmazzo. Un posto del cuore con le sue persone del cuore, sempre pronti a lasciarle gli spazi necessari per rigenerarsi e ricaricare le batterie sia a livello fisico che mentale. Un ambiente familiare e riservato che la lascia lontana dalle luci dei riflettori. Il calore e la tranquillità che solo chi la conosce da una vita può trasmettere.