In una recente intervista alla giornalista Federica Cocchi della Gazzetta dello Sport, la giovane promessa del ciclismo Italiano, Letizia Borghesi, ha raccontato la sua malattia agli occhi.
<< Avevo delle macchie nere sulla retina, non riconoscevo le persone, non riuscivo a studiare. I medici subito non hanno saputo dirmi se sarebbe stato reversibile. Quando hanno scoperto che si trattava di questa “Apmppe”, un virus che colpisce soprattutto donne giovani, abbiamo iniziato una cura che fortunatamente ha dato risultati. Ora sto meglio, anche se non sono guarita perfettamente. Continuo la mia cura di cortisone ma ci vedo molto meglio. Ho abbandonato i rulli e sono tornata ad allenarmi per strada. Senza forzare, ma è una sensazione bellissima >>.
Momenti che sensibilizzano i valori della vita.
Momenti come quello che ha passato l’atleta trentina aiutano a ridefinire le priorità delle nostre vite.
<< Ho capito quanto è importante la salute – continua Letizia – Non ce ne accorgiamo fino a quando non la perdiamo. Tutti a parlare di quando riaprono i parrucchieri… io non mi preoccupavo nemmeno più della bici, degli allenamenti saltati. Del rischio di non poter più correre. E adesso invece posso pensare al futuro, ho tanti obiettivi. Per esempio, la maglia della Nazionale e l’Olimpiade. L’anno scorso speravo mi avessero chiamata. Purtroppo non è successo, ma continuerò a impegnarmi per farcela>>.
Nata nel paese del ciclismo.
Letizia Borghesi è nata il 16 ottobre 1998 a Cles, paesino in provincia di Trento e terra natale di altri protagonisti del ciclismo: il campione del Mondo Maurizio Fondriest, Andrea Piechele e Letizia Paternoster.
Borghesi è professionista dal 2017 e corre per l’Aromitalia Vaiano. Lo scorso anno al GiroRosa è stata l’unica italiana a vincere una tappa battendo Quagliotto e Perini nell’arrivo di Carate Brianza. Con quella vittoria riportò l’Italia al successo al Giro due anni dopo la vittoria di Marta Bastianelli.