Una straordinaria Marta Bassino corona la stagione della definitiva consacrazione nel gotha dello sci mondiale conquistando la Coppa di gigante. Un successo strameritato in un’annata che l’ha vista la dominatrice assoluta della specialità.
Il destino ha voluto che la Coppa tanto sognata arrivasse sulle nevi di Jasna. La chiusura del cerchio perfetto. Proprio sulla pista slovacca Marta si presentò al mondo vincendo la medaglia d’oro ai Mondiali juniores nel 2014.
Al “cerbiatto di Borgo San Dalmazzo” è bastato il quarto posto nella gara vinta dalla fuoriclasse di casa Petra Vlhova davanti alla neozelandese Alice Robinson e alla statunitense Mikaela Shiffrin.
La Coppa di Gigante rimane così in Italia dopo il trionfo di Federica Brignone dello scorso anno. La Bassino è la quarta azzurra ad assicurarsi la vittoria mondiale nella specialità dopo Deborah Compagnoni nel 1997, Denise Karbon nel 2008 e la Brignone lo scorso anno.
E adesso Marta? Goditi questa Coppa, l’oro mondiale e magari una bella vacanza al mare come ti piace fare per staccare la spina e ricaricare le energie fisiche e mentali in vista delle prossime stagioni per farci continuare a sognare ed emozionare.
Marta Bassino e le sue lacrime di gioia: “Un risultato che viene da lontano, un lavoro enorme”
A Jasna Marta Bassino ha scritto una pagina di storia dello sci azzurro, diventando la quarta donna italiana a conquistare la Coppa del Mondo di gigante. Il tutto con una gara d’anticipo grazie ai 148 punti di margine su Tessa Worley. Una specialità dominata dalla cuneese. Quattro splendide vittorie (a Soelden, Courchevel e la doppietta di Kranjska Gora), il terzo posto di Kronplatz ed il quarto in Slovacchia. Una soddisfazione immensa che si va ad aggiungere all’oro in parallelo ai Mondiali di Cortina.
La Coppa dell’eleganza, della leggerezza, del destino e delle emozioni che arriva da lontano ed è figlia di un lavoro enorme da parte della fuoriclasse cuneese.
Marta è emozionatissima e versa lacrime di gioia nell’immediato post gara: “Quando mi è stato detto che avevo vinto la coppa, mi sono davvero emozionata. Un risultato che racchiude un insieme di gare, da Soelden sino a questa vittoria che è meravigliosa. Sono riuscita a tirare fuori sempre il meglio in gara a partire da Soelden. Penso che l’uscita di Courchevel mi sia servita come insegnamento. Il weekend di Kranjska Gora è stato il più emozionante assieme a questa giornata qui a Jasna, ma anche il podio a Kronplatz è un bellissimo ricordo. Sono felice e orgogliosa della continuità dimostrata. Sono cresciuta sotto tanti aspetti quest’anno, non solo in gara, ma è un percorso da fare anno dopo anno. La dedica? Mi vengono in mente tante persone e situazioni, dietro a questa coppa c’è un grandissimo lavoro fatto con la squadra, il team mi ha sempre motivata a spingermi oltre i limiti e li ringrazio in gruppo, poi la famiglia, il fan club, l’Esercito e gli sponsor che mi sostengono. E ora a Lenzerheide correrò a cuor leggero”.