L’Assemblea elettiva di lunedì 8 giugno sarà chiamata a scegliere il Presidente per il triennio 2020-23 tra due candidati: Mauro Fabris e Roberto Ghiretti. Mettiamo a confronto i 2 candidati, analizzando i rispettivi curriculum e programmi elettorali.
Curriculum Ghiretti
Roberto Ghiretti è un dirigente sportivo di lungo corso. Ha iniziato la sua carriera sportiva nella squadra di pallavolo della sua città, Parma, prima nella squadra femminile per poi passare, in veste di Direttore Generale, nella squadra maschile con la memorabile Santal Parma (divenuta poi Maxicono Parma). Con la Parma volleyball ha ottenuto 2 titoli Italiani e 2 Europei assoluti oltre a lanciare come allenatore un giovanissimo Gian Paolo Montali. Una squadra, quella parmense, che poteva annoverare atleti come Andrea Zorzi, Marco Bracci, e Andrea Giani. Giocatori che entrarono a far parte della nazionale di Julio Velasco contribuendo a creare il mito della cosiddetta generazione di fenomeni.
Terminata l’avventura a Parma, è diventato Direttore Generale della Lega Pallavolo Serie “A” Maschile.
Responsabile nell’organizzazione di diversi eventi sportivi, tra cui VolleyLand ’96 al Forum di Assago.
Nel 2001 si candidò alle elezioni per diventare presidente della FIPAV, venendo sconfitto al fotofinish (44% contro il 56% di Magri). In quelle elezioni di Montesilvano fu “tradito” la notte prima dello spoglio dallo strano gioco delle deleghe.
È docente del MasterSport, presso l’Università di Parma e San Marino, e formatore in diversi corsi della Scuola dello Sport del Coni
Attualmente è CEO di SG+, azienda operante nel settore del marketing sportivo, fondata dallo stesso Ghiretti.
Programma Ghiretti
Il programma di Ghiretti si basa sostanzialmente sullo sviluppo di strategie di marketing e comunicazione, con particolare attenzione ai diritti TV. Tutte tematiche legate alle funzioni primarie cui una Lega deve adempiere.
Lo sviluppo del marketing sarà inteso come sviluppo del prodotto “Volley femminile”. È necessario, secondo Ghiretti, puntare su aspetti che fino ad oggi non sono ancora stati “battuti”; come ad esempio al legame che esiste tra la pallavolo femminile e la Donna italiana.
La comunicazione, per Ghiretti, rappresenta un canale fondamentale per dare valore al prodotto “volley femminile” e aumentare ancora di più la visibilità della Lega. Per questo motivo – continua il programma – sarà necessario:
- Potenziare i rapporti con le TV (RAI e Mediaset) e con la carta stampata (nazionale e locale);
- Ragionare sui secondi diritti, valutando se restare unicamente sul web o cercare altre piattaforme OTT o reti televisive diverse;
- Arrivare alla definizione di un accordo di ampia portata strategica con La Gazzetta dello Sport.
Inoltre, Ghiretti avrebbe già raccolto l’interesse del gruppo RCS Sport nell’eventualità che MasterGroup si defilasse.
Possiamo tranquillamente dire che, nel programma del manager parmense, l’innovazione sarà motivo d’inclusione. E sappiamo bene quanto l’inclusione sia importante oltre ad essere alla base della parola Sport.
Il programma completo di Ghiretti: LEGGI QUI
Curriculum Fabris
Mauro Fabris, presidente uscente della Lega Femminile Volley, è alla guida del board della Lega dal 2006. Originario di Camisano Vicentino, Fabris è un amministratore di azienda oltre ad essere un politico. Nel 2001 è stato eletto senatore, come rappresentante UDEUR.
In ambito sportivo è soprannominato lo sceriffo del doping amministrativo, proprio per la sua battaglia contro una piaga tanto diffusa nel volley femminile.
A dire il vero, il doping amministrativo ancora oggi attanaglia la Lega femminile, con squadre che s’iscrivono al campionato senza avere poi le risorse per fronteggiare le spese. L’ultimo caso, in ordine cronologico, si è avuto proprio quest’anno con Caserta, che ha rischiato di minare la regolarità del campionato stesso, schierando nelle ultime giornate (prima della sospensione anticipata) la squadra giovanile. Non una gran bella vetrina per il movimento, da sempre garante di modelli positivi.
Programma Fabris
Il primo punto del programma di Fabris prevede la riduzione delle tasse gara e costi affiliazione. D’altronde, quale politico, in campagna elettorale, non promette la riduzione delle tasse?
Altro punto cardine del programma di Fabris è un tema molto importante per il corretto funzionamento della Lega ovvero il rapporto con la Federazione. Su questo punto lo stesso Fabris, intervistato da Sport Mediaset, ha spiegato: “I risultati parlano chiaro. Con la FIPAV abbiamo messo in campo il Club Italia, unico movimento al mondo che ha un club della Federazione dentro il massimo campionato. Ma al tempo stesso, in cambio, abbiamo ottenuto che si confermino le straniere in campo. Non conta come si conduce il confronto o lo scontro, contano i risultati. Siccome mi sono battuto e continuerò a battermi da uomo libero, perché non vivo di sport e non ho contratti con la Federazione, continuerò a rappresentare gli interessi dei club, come loro mi dicono di fare”.
Il programma completo di Fabris: LEGGI QUI
Corsa all’ultimo respiro.
Difficile ipotizzare oggi chi potrà spuntarla nella corsa elettorale per la presidenza della Lega femminile. Ghiretti dovrebbe (condizionale obbligatorio) poter contare su 6-7 società di A1, compresa ovviamente quella che ne ha sostenuto il nome. Fabris, invece, su qualche presidente fedele in A1 (leggasi Conegliano, Caserta, Monza e forse Bergamo) e pare su gran parte della A2 (il cui voto vale 1 contro l’1.37 della serie A1). Calcolatrice alla mano, Fabris in vantaggio su Ghiretti: 19,78 contro 18,21, quando basterebbe il 19,01 per essere eletto. Il presidente uscente supererebbe il quorum, ma si andrebbe incontro a una Lega spaccata. Infatti, come ha sostenuto lo stesso Ghiretti (intervenuto al programma “Good Morning Volley” di Andrea Zorzi): “chi vincerà, dovrà per prima cosa ricompattare la Lega”. Ci sarà molto lavoro da fare, visto e considerando che, il vincitore dovrà anche traghettare la Lega in questo difficile momento emergenziale post Covid-19.